Estate sicure.
Una reazione immediata.
Nel 2013 un grave fatto di cronaca sconvolge la cittadina di Suzzara. Dare voce allo sdegno collettivo è indispensabile e decidiamo di farlo come solo un’agenzia di comunicazione può fare: in due giorni manifesti e locandine riempiono le strade, perché purtroppo chiunque può essere una vittima e ogni vittima è figlia, compagna o sorella di qualcuno.
La guerrilla nei parchi.
Dieci sagome femminili vengono posizionate in aree a rischio della città e spostate a cadenza settimanale per due mesi. Il messaggio è diretto, la call to action messa in evidenza con un collegamento al sito internet ufficiale.
Coinvolgiamo il target più giovane distribuendo oltre 1000 fischietti agli studenti delle scuole medie e superiori, un invito a segnalare situazioni di pericolo facendo sentire la propria voce.
L’adesione social.
La pagina Facebook diventa il luogo di aggregazione naturale dei partecipanti alla causa: riusciamo attraverso di essa a mobilitare volontari per rimuovere i tabelloni elettorali che oscurano intere aree dei parchi pubblici, rendendoli così più sicuri.
In pochi giorni, la pagina Facebook raggiunge 600 fan. Persone di Suzzara che vogliono aderire alla causa.
Un’estate sicura.
La campagna si chiude con una serie di iniziative al femminile che coinvolgono la comunità. Non solo cene e concerti in piazza, ma anche un flash mob in cui i protagonisti sono studenti e docenti, un corpo di ballo improvvisato ma unito ancora una volta contro la violenza.